Il 26 di ottobre 2006 si è spento all'età di 69 anni Bruno Lauzi. Era da tempo affetto dal morbo di Parkinson.
Nato all'Asmara nel 1937 crebbe a Genova, è ritenuto ancora oggi, insieme a Bindi, Gino Paoli e Luigi Tenco uno dei fondatori della cosiddetta "Scuola Genovese" da cui nacque la canzone moderna italiana ed il cantautorato.
Ha "conosciuto" e condiviso insieme al suo amico e compagno di banco Luigi Tenco al Ginnasio "Andrea Doria" la passione per i films musicali e per il Jazz .
Vince, nel frattempo, due concorsi nazionali di traduzione, ma, abbandona coraggiosamente a due esami dalla laurea la Facoltà di Legge, decidendo di dare alla sua vita una ormai irrinunciabile svolta artistica.
Dopo il '56 trasferitosi a Varese, conosce e collabora con Piero Chiara alla nascita del quindicinale politico liberale "L'Altolombardo"; scopre la canzone francese di Brassens,Brel, Aznavour ed inizia il suo percorso componendo il brano che darà l'impronta a tutta la sua produzione artistica futura: "Il Poeta".
Si diploma in inglese alla scuola interpreti di Milano che raggiunge quotidianamente viaggiando sul treno che da varese porta a Milano assieme a studenti e operai (non prenderà mai la patente....!). Sono gli anni del boom economico e contemporaneamente del fenomeno dell'emigrazione; da questi treni Bruno vede con i propri occhi scendere famiglie di emigrati arrivate al nord col miraggio del lavoro e ciò gli da spunto per comporre "La donna del Sud".
A Milano comincia a frequentare e conoscere l'ambiente artistico di quegli anni, dai "Gufi" ad Enzo Iannacci ed a Lavorare al mitico "Derby" di Milano, il locale del Cabaret degli anni '60, assieme a Cochi e Renato, Felice Andreasi e Lino Toffolo: il suo successo come autore, cantante ed interprete comincia a diventare sempre più importante; inizia così la sua vera attività artistica che comincia ad impegnarlo in concerti e tournée internazionali fra le quali anche una insieme a Mina in sudamerica nel 1967.
Alla fine degli anni sessanta Bruno Lauzi conosce e diventa amico di Lucio Battisti che gli propone di entrare nella sua casa discografica, la "Numero Uno": inizia una proficua collaborazione col duo Battisti-Mogol che Bruno suggellerà portando al successo, come interprete, brani storici quali "E penso a te", "L'aquila" e "Amore caro, amore bello" con il quale raggiunge il primo posto in hit parade: vince vari premi della critica discografica con canzoni cantate da lui o scritte per gli altri quali "Lo straniero" per George Moustaki, "Quanto t'amo" per Johnny Holliday, "L'appuntamento" per Ornella Vanoni, "Piccolo uomo" per Mia Martini incontrando artisti internazionali come Vinicius De Morales, Toquinho, Petula Clark, Dionne Worwick,Tony Bennet, Piter Ustinov, Gabriel Garcia Marquez, Serge Reggiani, Scrive canzoni per bambini quali "La tartaruga" e "Johnny Bassotto" ed inizia a collaborare praticamente con tutti gli artisti nazionali, tenendo, tra gli altri, a battesimo "sconosciuti" come Edoardo Bennato, Roberto Vecchioni (che gliene saranno per sempre grati), i Gatti del Vicolo Miracoli.
Sempre in quel periodo nasce una sincera simpatia personale con il suo avvocato di allora, un certo Paolo Conte,che gli fa ascoltare su un vecchio "mangia-cassette" un brano "Onda su onda" di cui subito Bruno si innamora portandolo al successo.
Sarà poi la volta di brani come "Genova per noi" e "Bartali", tanto che Conte ebbe a definirlo "grande ambasciatore della mia musica".... Incide "Angeli" con Lucio Dalla, "Naviganti" con Ivano Fossati, "Maria dei parafulmini" con Ron ed il figlio Maurizio fino ad ospitare Paolo Conte al vibrafono nel proprio disco "Back to jazz".
Ha vinto il premio della critica nel 1989 al Festival di Sanremo con il brano "Almeno tu nell'universo" scritto con Maurizio Fabrizio.
Alla tenera età di 63 anni Bruno Lauzi è un cantante, compositore, autore di testi, cabarettista e poeta (ha pubblicato due titoli: "I mari interni" edito da Crocetti Editore e "Riapprodi" edito da Rangoni Editore, riuniti ora con il titolo "Versi facili" per le Edizioni Marittime dello stesso Lauzi.
Nel tempo libero si occupava di politica, giornalismo, gastronomia e... micologia (era anche un valente ricercatore di funghi).
I suoi programmi per il futuro erano: diventare un bel vecchio nei successivi vent'anni contando di giocarsi il tutto per tutto al motto di: Adesso o mai più!
Ciao Bruno. descansa en paz.