EL TAMBOR DE CUBA. A CURA DI DARIO ASPESANI.
Luciano Chano Gonzales detto Chano Pozo naque il 7 gennaio 1915 nel “Barrio del vedado” calle 33 La Habana. Sin da piccolo nutriva uno spiccato interesse nei confronti della liturgia “afro-cubana” (santeria), e, questa particolare passione lo portò a studiare le percussioni batà. Perse la madre all’età di 8 anni e si trasferì al centro dell’avana. Il padre Cecilio si risposò con Natalia (già madre di Chappottin). Con lo stesso Felix Chappottin prima di condividere la musica ne condivide la vita di strada, di ambienti violenti e di criminalità. Fa subito amicizia con Miguelito Valdes (un pugile dilettante) e soprattutto con il cantante Juan Antonio Jo Ramìrez.
Il giovane Chano non aveva studi musicali alle spalle, nonostante tutto, andava “in giro” esibendosi con le percussioni e cantando dei ritornelli propri. Tutto quello che guadagnava veniva speso in vestiti e gioielli. Portava al collo una medaglia con l’effige di Santa Barbara (Changò in santeria) e questa divenne una delle sue simbologie.
Chano era considerato un “huele huele” ovvero spendaccione. Fino al ’45 era sempre in cerca di soldi per pagarsi la cocaina e gli altri vizi. Entrato nel banco dei pegni nella zona di Galiano (oggi famosa per “la casa de la musica”) cercò di vendere alcuni suoi gioielli per pagarsi delle forniture di droga. Ma, dalla contrattazione sconveniente per Chano si scatenò una vera e propria rissa e lo stesso Chano fù medicato all’ospedale al seguito di un colpo di pistola allo stomaco.
Tramite Mario Bauza trovò un ingaggio molto importante (la svolta della sua vita) con Dizzie Gillespie che necessitava di un percussionista al Carnegie hall di N.Y. city. Chano Pozo rientra a pieno nel periodo cubano di Dizzie Gillespie e fu proprio lo stesso Pozo a dare quello stile “caraibico” al jazz del grande maestro nord-americano. Fu preferito addirittura al grande Patato Valdes il quale rimase a Cuba per tutta la sua vita non avendo quel riconoscimento internazionale che meritava.
Chano Pozo era un precursore. Nella Cuba degli anni 40 e 50 il congero suonava solo la conga. Lui Inserì nell’accompagnamento c.d.(tumbao) la “tumbadora” suonando quindi con 2 tamburi. Quando tutti iniziarono a suonare con due tamburi lui inserì il terzo detto “quinto” suonando con tre tamburi.
Si narra che durante le sue esibizioni andasse in “estasì” dimenticando il tempo principale del brano. Un’altra leggenda riguarda il fatto che durante i concerti Dizzie Gillespie sentendo Chano “fuori tempo” gli si avvicinasse e gli “canticchiasse” il motivo che stavano suonando all’orecchio.
Per ciò che riguarda la santeria cubana Chano era un ottimo Batancero (ovvero suonatore di Batà) che è lo speciale tamburo che si suona in verticale da entrambe le parti. Nelle cerimonie santere i batà sono tre, ognuno ha una ritmica differente dagli altri due e ogni tamburo con annesso percussionista è rivolto ad un dio differente (es. Olguin, Chango, Elegua ecc.). Chano ideò una tecnica particolare suonando contemporaneamente tutti e 3 i tamburi batà.
Appena arriva a N. Y. Aprè un locale latino dal nome che è tutto un programma “blen blem” che tra le altre cose era il titolo di una sua canzone.
A N.Y. incontra Machito mentre stava esibendosi in un locale suonando “manteca”. I due parlarono a lungo e Machito seppe del fatto che Chano non voleva accompagnare Dizzie Gillespie nel sud degli Stati Uniti perché secondo lui i “sudisti” erano razzisti. Voleva continuare a suonare la sua musica solo nel nord degli states. Fu allibito dal fatto che i “neri” dovevano sedere sui posti dietro negli autobus e che avevano alberghi e ristoranti separati.
Dice Machito” «Circa un’ ora dopo la nostra discussione venne al mio hotel Mario Bauza il quale mi comunicò che Chano era stato trovato morto al Rio Cafè” ». Le tesi sulla sua morte sono intrise anch’esse di leggenda. C’è chi parla di razzisti nord-americani (k.k.klan) altri invece di santeri cubani che erano in collera con lui per aver commercializzato la santeria ed aver stravolto la cerimonia religiosa dei tamburi Batà svelando pratiche religiose a dei profani.
El tambor de Cuba, forse il più grande percussionista della storia della musica cubana morì precocemente ed in modo violento come spesso capita a quei talenti che amano vivere “sul filo” nel Riò Cafè all’incrocio tra la 111esima e la 112 esima strada il 3 dicembre 1948 all’età di soli 33 anni. Fortunatamente restano di lui molte interpretazione e produzioni artistiche. I migliori musicisti di quell’ epoca si cimentarono con lui e proprio con lui entrarono in una dicotomia di arte e maledizione come Dizzie Gillespie, il M° Chappottin, Machito & his Afrocuban, Mario Bauza e tanti altri che sono stati i testimoni di questa grande personalità e di questo grande periodo storico che è poi l’epoca “de oro” della musica cubana di sempre.
produzioni musicali:
Tra le più importanti sono da annoverare quelle con la big band Pozo y Gillespie – incisioni del autunno 1947 e primavera 1948. N.Y. city session.