23 novembre 2006

 

                A CURA DELLA REDAZIONE DI CARIBE WEEK-END (www.caribeweekend.com)

José Antonio Torresola Ruiz, in arte Frankie Ruiz, nacque il 10 marzo 1958 a Paterson, New Jersey, da genitori di origine portoricana. Fin da piccolo inizia a cantare salsa e presenta un talento precoce che lo porta a contatto con musicisti professionisti. Inizia la sua carriera nella scena locale a l’età di 7 anni e registra a 13 anni, nel 1971 il suo primo disco con La Orquesta Nueva del maestro Charlie Lopez. Nel 1974, all’eta di 15 anni, Frankie va a Puerto Rico con sua madre e con la quale va a vivere nella città di Mayagüez , qui inizia a cantare con i gruppi locali, La Dictatora e La Moderna Vibraciòn. E’ a Puerto Rico che Frankie Ruiz consolida la sua carriera musicale, entrando a far parte nel 1977, a soli 19 anni, della Orquesta La Solucion, nella quale è cantante e co-lider con il maestro Roberto Rivera. Registra 2 dischi, “Frankie Ruiz y La Solucion” uscito nel 1979 e ristampato nel 1996 con il titolo “Salsa Buena” e “La Solucion” nel 1980, che ottiene un enorme successo grazie a brani come “La Vecina”, “Separemos nuestra vida” e “La Rueda”, che consacrano definitivamente il talento di Frankie alla ribalta del mondo salsero.
Nel 1981 Frankie Ruiz debutta con l'orchestra di Tommy Olivencia registrando la canzone "Viajera". A questa produzione discografica si affianca il primo concerto della “Familia TH”, organizzato proprio dalla etichetta discografica TH per promuovere i soui artisti, da cui emersero i successi "Primero fui yo", "La suplicante", "Misteriosa mujer"e "Fantasia de un carpintero". La seconda produzione con l'orchestra di Tommy Olivencia è datata 1983 e porta il titolo di "Tommy Olivencia y su Orquesta" e contiene canzoni indimenticabili come "No que no", "Como lo hacen", "Anita tun tun" e "Como una estrella". Alla fine del 1983 la “Familia TH” organizza il secondo concerto lanciando sul mercato la canzone "Que se mueran de invidia". Il 1984 è l'anno della terza ed ultima produzione con Tommy Olivencia, il disco che si chiama "Otro Aniversario" conteneva i successi "Pancucu", "Lo dudo", "Alejate de mi", e "Te estoy estudiando".
Nell'anno 1986 avviene la grande svolta, Frankie Ruiz incide il primo album come solista dal titolo "Solista pero no solo". Il disco balza subito nei primi posti delle classifiche Portoricane e Latinoamericane con brani come “Ahora me toca ami", "La cura" "Tu con el" e "El camionero" e vince nel 1986 il titolo come miglior disco di musica tropicale ai Latin Music Awards. Il primo lavoro di Frankie Ruiz è uno dei dischi latini più venduti negli anni ottanta, e sancisce l’inizio di una nuova e fresca maniera di interpretare la salsa romantica, che a quell’epoca era chiamata “salsa erotica”.
Il 1987 fu l’anno della consacrazione di questo genere musicale e Frankie Ruiz si consolida come uno degli interpreti più giovani ed esperti, presentando la sua seconda produzione discografica da solista “Voy pa’ encima”, che vende più di 300.000 copie tra Puerto Rico, gli Stati Uniti e molti mercati esteri, facendo diventare Frankie un artista riconosciuto internazionalemente. Canzoni come "Quiero llenarte", "Desnudate mujer", "imposible amor" e "Voy pà encima" furono programmate nelle radio initerrottamente per più di otto mesi. Nel 1987 la rivista americana Billboard lo elegge artista dell’anno nella categoria Tropical Salsa.
La vita di Frankie Ruiz sembrava tutta un sogno, ma come spesso accade dopo il sogno arriva l’incubo, e per Frankie questo è rappresentato dalla sua dipendeza dalla droga e dall’alcol. Fin da ragazzo la combinazione di questi due veleni iniziò a bruciare il suo organismo, e soprattutto il fegato. I problemi giudiziari si sommano ai suoi problemi fisici quando viene arrestato per possesso di “crack” nel giugno 1988, e viene condannato a 14 mesi di carcere. Mentre Frankie è in prigione esce "En vivo a todo color", la sua terza produzione che contiene i successi "Mujer", "Me acostumbré" e "Dile a el" che nonostante tutto vendette più di 200.000 copie. Con questo lavoro, Ruiz mantiene una posizione privilegiata nell'olimpo dei cantanti più amati dalla gente.

Nel 1990 è la volta di "Mas grande que nunca" quarta produzione discografica di Frankie Ruiz, che con questo lavoro raggiunge il numero di copie vendute più alto di sempre, e si susseguono successi commerciali ed artistici. Ma come è già accaduto, nella vita da sogno di Frankie, rispuntano gli incubi della droga e dell’alcol, a cui si sommano i problemi della sua casa discografica “TH”, che passata in mano a vari proprietari diminuisce l’investimento per la produzione e la promozione dei propri artisti. Tutto questo infligge un duro contraccolpo alla carriera artistica di Frankie è lo obbliga ad un momentaneo esilio, che durerà tre anni.
Alla fine del 1992 Frankie Ruiz ritorna sulla scena salsera e presenta la sua quinta produzione, "Mi Libertad", recupera subito il terreno perduto grazie alla spinta dei bellissimi sigoli "Bailando", "Otra vez" e “Mi libertad” che in breve tempo diventano grandi successi, e proprio quest’ultimo, diventerà il manifesto di redenzione e speranza delle centinaia di migliaia di detenuti che affollano le carceri del sudamerica. Nel 1993 esce “Puerto Rico soy tuyo”, ennesimo disco di successo del cantante Boricua d’adozione, in cui Frankie Ruiz ribadisce il suo amore per “La Isla Del Encanto”, terra d’origine dei suoi genitori, che lo ha accolto come un vero figlio.
Nel 1994 la carriera di Frankie Ruiz subisce altri contraccolpi, questa volta dovuti ai continui cambiamenti dei vertici della sua casa discografica “TH”. In quell'anno registrò l'album "Mirandote", che uscì nel 1995, portando al successo i due singoli dal titolo "Mirandote" e "Mi formula de amor". Il 1996 è l'anno del grande ritorno di Frankie, con l'album "Tranquilo", in cui dimostra al mondo intero di essere uno dei piu' completi artisti salseri, regalandoci canzoni che rapidamente si trasformano in grandi successi tra le quali "Tranquilo”, “Complicame”, e “Ironia", e nel 1997 gli viene dato un premio ai Latin Music Awards de Billboard. Nello stesso anno partecipa alla registrazione di un albun con tutti gli artisti della sua etichetta, che nel frattempo e diventata "Rodwen TH", si tratta di un album composto da cover in salsa di grandi successi pop-rock anglosassoni dal titolo "Rodven Machine", in cui Frankie Ruiz registra un omaggio ai Rolling Stones cantando "Satisfaction". La sua ultima apparizione è stata al Madison Square Garden di New York in un concerto dell’undici luglio del ’98.

Il 9 agosto del 1998 mentre si apprestava a registrare la sua ottava produzione discografica da solista, Frankie Ruiz muore. All’età di 40 anni sconfitto dalla droga e dall’alcol soccombe alla cerrosi epatica e si spegne in un ospedale del New Jersey prima di mezza notte circondato dai suoi figli, da suo padre e i suoi fratelli. E’ stato sepolto nel cimitero di Paterson, nel New Jersey insieme ad un suo fratello che era morto nel 1995. Frankie ruiscì solamente a registrare due tracce del suo nuovo album, ed una di queste, "Vuelvo a nacer" è stata subito messa sul mercato dalla "Polygram Latino" in una raccolta dal titolo "Nacimiento y recuerdo". Il brano “Vuelvo a nacer” è considerato il testamento musicale di Frankie Ruiz, in cui saluta e ringrazia per tutto l’amore ricevuto, e si dice pronto a rinascere in una nuova vita. Quello che più impressiona è la serenità che si sente nella sua voce, ormai lontana dalla cristallina chiarezza di un tempo, ma che è ancora capace di emozionare e far piangere. Frankie rimarrà per sempre immortalato nel mondo della salsa per il suo talento e per la sua personalità, le sue canzoni rimarranno per sempre le preferite dalla gente di Portorico e del mondo intero.
Frankie Ruiz se ne è andato.... senza salutare il barrio, quel gruppo di case e strade che formano il Quartiere Latino, dove la gente lo amava veramente, e dove lo avevano soprannominato "el Tartaro", per quel suo modo di vivere la vita molto intensamente e spericolatamente. In una notte di mezza estate, in una stanza d’ospedale del New Jersey il "Papà de la Salsa", ha smesso di lottare contro l’incurabile malattia che gli aveva ormai distrutto il fegato. Piange la gente del barrio ricordando l'artista e l'uomo. Molti di loro ricordano i tempi in cui alla fine di un concerto si intratteneva a bere una birra conversando e rilasciando autografi. Era un uomo semplice e comune, ma incline alle debolezze che possono portare a commettere quegli errori che si celano dietro ad ogni eccesso. L'artista, al contrario, era semplicemente superlativo. Pur se la sua carriera professionale è stata minata da più o meno gravi episodi legati alla sregolatezza, il suo talento è emerso prepotentemente, facendo di Frankie Ruiz il grande artista che oggi ricordiamo.

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icon date 19:14:50 | icon author Dario Aspesani
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